L’antico Acquedotto che Attraversa la Foresta

da | 13 Febbraio 2024 | Rovine, Luoghi Antichi e Misteriosi | 0 commenti

La natura è un luogo meraviglioso. Il nostro spirito, la nostra origine è lì, appartiene a essa. Ci offre scenari incantevoli, ci svela angoli insoliti che abbraccia e custodisce gelosamente tra gli alberi e la vegetazione. Quando la natura si incontra con l’abbandono tutto diventa più magico, più misterioso. Ci vengono in mente ad esempio i templi delle civiltà antiche edificati nei deserti o nelle foreste. Lo spettacolo è garantito, noi pagheremmo il biglietto per entrare, ma tutto ciò che la natura ci offre, lo fa gratuitamente, senza chiedere niente in cambio. L’unico pegno che richiede da parte nostra è il rispetto, che spesso, ahimè, non abbiamo. Questo è un luogo di pace e di meditazione. Qui si passeggia in silenzio per ascoltare i suoni degli alberi lungo i suoi camminamenti. Noi abbiamo avuto la fortuna di attraversare quest’incantevole percorso durante una splendida giornata di fine autunno, fredda ma stiepidita dal sole, con il vento che scuoteva le chiome degli alberi facendoli inchinare al nostro passaggio, come a darci il benvenuto. Non potevamo scegliere un momento migliore per apprezzarlo. Lo scricchiolio degli alberi che si piegavano alla forza del vento si alternava al fruscio delle foglie, al croscio dell’acqua, ai suoni degli animali della foresta, regalandoci una vera e propria esperienza sensoriale nella quale immergerci e abbandonare i nostri pensieri. Una culla per le nostre inquiete menti.

L’antico Acquedotto Leopoldino di Colognole, o Acquedotto Lorenese o anche detto Acquedotto del Poccianti, è un antico acquedotto costruito nel Settecento, le cui strutture si snodano partendo dalle sorgenti del torrente Morra di Colognole, una frazione del comune di Collesalvetti, Livorno. I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1793 e terminarono, dopo varie interruzioni e riprese, nel 1868. Rappresenta un importante esempio di ingegneria idraulica nel Granducato di Toscana. Commissionato dal Granduca Leopoldo II di Toscana, l’acquedotto aveva l’obiettivo di risolvere i problemi di approvvigionamento idrico di Firenze. La struttura utilizzava un sistema di condotte e arcate per portare l’acqua dalle sorgenti di Colognole fino alla città di Firenze, coprendo una distanza di circa 30 chilometri. I materiali impiegati per la costruzione includono pietra, mattoni e malta. Gli archi, che costituivano una parte significativa dell’acquedotto, furono costruiti con pietra calcarea e mattoni. Oggi, parte di questa struttura è ancora visibile e rappresenta un importante patrimonio architettonico e ingegneristico della Toscana.

Nonostante l’importanza storica di questo manufatto e il suo grande valore ingegneristico e architettonico, molte delle sue parti sono vittima di un grave degrado. Alcune strutture risultano fortemente danneggiate a causa della crescita incontrollata della vegetazione che si insinua tra le pareti rocciose. Vi sono segnalazioni di cedimenti di intere gallerie e archi monumentali, mentre altri dettagli di pregio non sono più visibili poiché sconfinanti in terreni privati o completamente nascosti da fitti intrichi di piante selvatiche.

Tuttavia, nonostante il degrado evidente, l’antico Acquedotto di Colognole rimane un simbolo tangibile della maestria ingegneristica dell’epoca e della sua importanza storica per la regione. Sforzi di conservazione e restauro sono stati intrapresi nel corso degli anni per preservare almeno parte di questa meraviglia architettonica.

L’acquedotto non è solo una testimonianza del passato, ma continua ad avere un ruolo nel presente. Sebbene non più utilizzato per scopi idrici, è divenuto un punto di interesse e un monumento alla storia della regione.

Attraversare i suoi archi e passeggiare lungo i tratti rimasti è un’esperienza suggestiva, che ci permette di immergerci nella storia e di apprezzare l’ingegno dei nostri predecessori. Tuttavia, è anche un promemoria del lavoro che deve ancora essere fatto per preservare e proteggere le nostre eredità storiche per le generazioni a venire ricordandoci che gli sforzi per proteggerlo sono essenziali per garantire che questa parte preziosa del patrimonio toscano possa essere apprezzata dalle future generazioni. Suggeriamo a tutti questa meravigliosa escursione.

In basso alcuni dei nostri scatti realizzati in questo luogo meraviglioso.

“La natura non è solo un luogo da visitare. È casa nostra.”

Gary Snyder

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Sotto la Polvere nasce dall’amore e la passione per i luoghi dismessi e abbandonati. Le esplorazioni sono realizzate nel rispetto più assoluto del luogo visitato, senza alcuna forma di effrazione o danneggiamento. Spesso li troviamo per caso o ci vengono suggeriti. Non indichiamo mai il nome reale del luogo e la sua ubicazione per salvaguardarlo da vandali e potenziali malintenzionati.

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