Alcuni giorni fa, il nostro Alex ci ha dato qualche anticipazione con un favoloso contributo fotografico su questo luogo incantato, inserito nel redazionale #ForgottenDays, I Giorni Dimenticati, pubblicato sulla rivista Italians Do It Better Magazine, un appuntamento ormai consueto col mondo dell’abbandono. Chi se lo fosse perso, può trovare il PDF qui, (l’articolo lo trovate a pag. 93). Vi chiediamo di prendervi cinque minuti per sfogliarlo: è la persona che dobbiamo ringraziare per questa piacevolissima scoperta, appassionato di natura, di boschi e di montagna, è riuscito a scovare un piccolo tesoro nascosto tra gli alberi e la fitta vegetazione.
Viene quasi l’istinto di bussare davanti alla porta di questa piccola casa abbandonata, come se qualcuno ci stesse aspettando al di là, con una tazza di tè, prima del tramonto, in un pomeriggio invernale. Se non fosse per i segni di uno scasso, sarebbe troppo incredibile pensarti inabitata. Eppure ti hanno abbandonata lì, lasciando tutto com’era, senza portarsi via niente, o quasi. Era fredda la stagione in cui abbiamo sentito il tuo pianto per la prima volta, e siamo accorsi ad ascoltarti. Ne abbiamo visti di posti incredibili, ville, palazzi, borghi, castelli, ma tu hai qualcosa di magico e di fiabesco, che ci ha rapiti dall’inizio. Te ne stai lì, immersa nel verde di un bosco incantato, tra i suoni della natura e delle creature notturne, e noi ti portiamo in fondo al nostro cuore. Da molto tempo ormai veniamo qua, ti visitiamo segretamente, ammiriamo il tuo incanto, la tua solitudine, ti proteggiamo, rispettando il desiderio di volertene restare nascosta, quasi a sparire fra gli alberi e l’edera, lontana da ogni sguardo. Tu sei solitaria come i gufi che adornano le tue stanze, proprio come noi, che restiamo rapaci e silenti davanti al tuo abbandono. Questo ci hai chiesto. E ora, cari Hänsel e Gretel, è il momento di svelarvi, con delicatezza e timore, agli occhi di chi vi guarderà ammaliati e stregati dalla vostra magia e dal vostro mistero. Ci sembra quasi di svegliarvi da un sonno profondo, da un lungo letargo. Ma esisti davvero? O ti abbiamo soltanto sognata?
Quella scritta sull’appendiabiti, a metà scale, esprime appieno il tuo spirito: I love privacy, sembra quasi un monito, una richiesta, voglio restare qui, nascosta nella mia ombra, non amo essere vista da chi non può capire il mio silenzio, la mia fragilità, da chi non può vedere i miei fantasmi e da chi di me, non avrebbe rispetto. Il bosco è il mio regno, io sono il suo segreto.
I tuoi abitanti dovevano amare la natura più di ogni cosa per aver scelto la tua ubicazione con tanta cura e attenzione. Un posto come questo non lo si trova su un sito immobiliare, o su un annuncio di vendita, nessuna agenzia lo proporrebbe, un posto così lo si cerca con estremo amore, lo si costruisce con un sogno da realizzare, uno specifico intento. Guardandoci intorno capiamo subito che probabilmente non si tratta di una casa residenziale, ma di un rifugio, un luogo costruito per sfuggire dal mondo, dal tempo, per trovare pace e armonia.
Forse una casa stagionale, o una casa vacanza, dove trascorrere una parte dell’anno per qualcuno che si divide tra due paesi. Forse un nido, un rifugio d’amore, qualcosa dove coronare il proprio sogno. Ce lo conferma il fatto che al tuo interno non esiste una cucina né un angolo cottura, ma soltanto un forno a microonde. I cuori poi ornano qualunque cosa, dalle tapparelle alle porte, sulle quali sono applicati piccoli cuoricini in rilievo, di ogni colore, i cuori sono appesi alle maniglie delle finestre, in raso con le perline, alle estremità delle nappe che penzolano dai mobiletti e dalle maniglie o impressi sulle federe del letto, sulle quali leggiamo la scritta in tedesco Mit Liebe, con amore. Che sia una dedica? Forse questa casetta potrebbe essere stata il regalo per una donna e forse quella scritta esprime davvero tutto l’amore con cui è stata costruita. Sembra quasi un luogo magico nel senso sacrale del termine, un piccolo tempio esoterico, la casa di una strega buona o di una fata dei boschi. All’interno ci si sente protetti e al sicuro, come in un cerchio magico. Qual’è il vostro segreto, Hänsel & Gretel? Dove siete andati?
Lo stile dell’abitazione è sicuramente nordico, di sicuro non italiano. Quello che all’esterno ci appare come una piccola villetta, assolutamente curata fin nei minimi dettagli, all’interno sembra più una piccola baita, una casetta delle fiabe. Probabilmente la signora che l’abitava non era italiana, o aveva origini germaniche. Gli indizi che ci fanno pensare a questo sono molti: la scritta in tedesco sulla federa del cuscino, un referto medico, nello specifico delle radiografie, ancora imbustate, provenienti da una clinica d’oltralpe. Un cassetto del bellissimo comò veneziano pieno di quelle che sembrerebbero palline di natale, veramente molto belle e di fattura artigianale, non di quelle che si comprano al supermercato, ancora nuove e confezionate una a una, sul cui involucro leggiamo la scritta Bozen, Bolzano; potrebbero provenire proprio dai mercatini di natale di Bolzano, in Trentino, dove convivono persone di lingua italiana, tedesca e ladina, ecco perché la casa ha questo gusto e questo stile molto nordico, così diverso, così intimo e raccolto, ricercato con maniacalità dei dettagli.
Di sicuro un posto come questo doveva essere un sogno da vivere, in mezzo a tutto il verde che lo circonda. Il giardino, il pozzo, la piccola veranda con gli attrezzi, le due lampade a forma di maschere lunari che incorniciano il portone di ingresso… che immaginiamo accese in una sera d’estate, insieme alle fiaccole rinvenute nello sgabuzzino, catapultandoci in un’atmosfera surreale dove i grilli cantavano… il forno in pietre refrattarie posto di lato all’abitazione, l’orto… qualche intimo invitato… oppure… una favola da vivere soltanto in due…
Anche gli armadi sembrano essere di ottima manifattura, sicuramente provenienti da qualche antiquario: il biglietto del negozio di artigianato lasciato sopra il bellissimo armadio all’ingresso ce ne dà la conferma. Sembrano mobili personalizzati, possiamo leggervi delle date incise sopra o dei numeri che sicuramente hanno un preciso simbolo e significato. Tutto fa pensare a qualcosa di estremamente ricercato e confezionato col forte desiderio di creare uno spazio davvero molto intimo e personale.
La signora doveva essere una persona molto elegante, con uno spiccato senso estetico e un gusto raffinato, molto belli i cappelli nello studio. Tutto ci fa pensare a una donna molto curata e attenta al benessere fisico e alla cura della persona. Tra i tanti oggetti troviamo una pedana da allenamento e un tappetino da yoga. Nello studio era presente anche un abito da sposa, il quale sembra provenire da un mercatino dell’usato, troviamo ancora il cartellino con il prezzo, di 150.000 lire. E’ possibile che gli abitanti fossero stati una coppia di sposi novelli oppure con un progetto di matrimonio a breve, ma non è certo. Sull’uomo abbiamo invece pochi indizi, conosciamo soltanto il nome e il cognome grazie a una cartolina proveniente dagli Stati Uniti e scritta in inglese, a lui indirizzata.
L’abitazione sembra essere stata abbandonata alla fine degli anni ’90, le cartoline e i documenti riportano le date del 1996 / 1997. Il Walkman, con una cassetta dei Pink Floyd, ne è una prova inconfutabile.
Inutile dirlo ma ancora una volta restiamo basiti e ci chiediamo come sia possibile che un posto costruito con così tanto amore, sia stato dimenticato da un giorno all’altro, e tutto sia stato lasciato lì, foto, ricordi, effetti personali, vestiario, davvero non ce lo spiegheremo mai. Si esce sempre con mille punti interrogativi da un posto come questo. Ci rattrista pensare che il tempo non lo risparmierà, che il suo destino è scritto. Ci fa male, sentiamo quasi il suo piccolo cuore pulsare, indebolito, sotto la pietra, in quel luogo lontano, nascosto dietro agli alberi di un bosco incantato.
Questo nome lo abbiamo scelto perché Hänsel & Gretel è una fiaba tedesca, e abbiamo pensato che se i protagonisti di quella fiaba avevano una casa, doveva essere questa. Ci è sembrato che il nome calzasse a pennello. Le due bambole che troviamo all’ingresso, ci fanno pensare che rappresentino proprio loro due, i due proprietari, che insieme ai gufi e gli angioletti ora sono gli unici guardiani e protettori di questo incredibile sogno dimenticato.
Più in basso la galleria fotografica completa e il video della nostra esplorazione. Cari Hänsel & Gretel, vi salutiamo con immenso rispetto. Vi lasciamo al vostro sonno sotto la polvere, al vostro magico mondo di marzapane, nella quiete notturna nel bosco.
” Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti. “
Galleria di Alex
Tap per ingrandire e swipe per scorrere le immagini. Sul PC utilizza la rotellina del mouse o le frecce della tastiera. Le foto e le riprese sono state effettuate in giorni diversi durante un vasto lasso di tempo. Per questo motivo la disposizione degli oggetti può apparire alterata tra una foto e l’altra.
Galleria di Simone
Sotto la Polvere nasce dall’amore e la passione per i luoghi dismessi e abbandonati. Le esplorazioni sono realizzate nel rispetto più assoluto del luogo visitato, senza alcuna forma di effrazione o danneggiamento. Spesso li troviamo per caso o ci vengono suggeriti. Non indichiamo mai il nome reale del luogo e la sua ubicazione per salvaguardarlo da vandali e potenziali malintenzionati.
Ciao, mi sono appena iscritto sul forum di urbexita ed ho visto che avete visitato la famosa casa di hansel e gretel che sto cercando di capire dove si trova ormai da un pò.
E’ la prima volta che mi iscrivo ad un sito di urbex e confido di condividere un sacco di informazioni insieme!
Come funziona lo scambio di info? Se io volessi chiedervi dove si trova questa casa che so essere nella mia regione, voi potreste dirmelo?
Vi ringrazio e complimenti per quelle foto emozionanti..
Claudia
Ciao, purtroppo come spiegato a piè di pagina e nel disclaimer del sito, non possiamo in alcun modo dare indicazioni sui luoghi. Proprio questo luogo è stato l’ennesima dimostrazione (una delle tante!) che meno vengono diffusi, meglio è. Grazie davvero per i complimenti.